Dalla sua fondazione nel 1995, il LABANOF (Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense), situato presso la Sezione di Medicina Legale dell'Università degli Studi di Milano, si occupa del recupero e dello studio di resti umani e dell'identificazione del vivente. Il Laboratorio, formato da medici legali, antropologi, biologi, odontologi forensi e naturalisti effettua ricerca scientifica, svolge attività didattica universitaria e presta consulenza tecnica forense nei diversi settori che riguardano i resti umani e la loro identificazione.
Questo lavoro così specialistico richiede sopralluoghi complessi, costruzione del profilo biologico di sconosciuti e ricostruzione facciale e si esplica anche nell’identificazione di vittime di disastri di massa risalendo alla causa e all’epoca della morte dei resti umani.
La Fondazione Isacchi Samaja collabora, attraverso personale proprio, con Labanof per l’identificazione delle vittime dei naufragi di migranti nel Mare Mediterraneo e all'immissione di dati nel database fornito da Croce Rossa Internazionale in modo da giungere all’identificazione delle vittime dei disastri nel Canale di Sicilia. I dati inseriti riguardano le informazioni AM e PM delle vittime e degli scomparsi soprattutto dei disastri del 3 ottobre 2013 del 18 aprile 2015, ma anche degli altri disastri minori del 2014 e 2015. L’identificazione dei migrantes e la catalogazione paziente fatta da Labanof dei loro oggetti personali hanno permesso di ricostruire il percorso di vita doloroso che ha convinto molti di loro a una partenza disperata per sfuggire alla povertà prima che questa si trasformasse in una miseria senza via di uscita. Sono anche emerse con forza le molte similitudini che legano la nostra realtà a coloro che in questa realtà cercano un futuro, mostrando anche come le differenze possono essere ragione di arricchimento reciproco.
Questo progetto consente anche di aiutare i bambini che nei Paesi di origine attendono inutilmente i genitori che invece sono purtroppo deceduti: il certificato di morte permetterà loro di ricongiungersi con gli altri famigliari.
La Fondazione inoltre si impegna a pubblicizzare eventi congressuali e divulgativi delle attività scientifiche e culturali relative all’identificazione dei migranti deceduti e ad assistere, in collaborazione con altre associazioni, i familiari dei dispersi e a informare sui risultati delle suddette attività umanitarie.